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Le piattaforme di E-learning a supporto dei processi di sviluppo delle risorse umane

Di Marco Recchioni, Università di L’Aquila – Founder di ReMedia Group

Per realizzare un corso e-learning dobbiamo fare riferimento alla realizzazione di  3 attività principali che riguardano : 

  1. La lezione digitale, costituito da uno o più moduli didattici, i cosiddetti learning object; 
  2. l’ambiente digitale nel quale viene svolta la lezione, ovvero il cosiddetto learning space;
  3. la gestione dell’attività formativa, ovvero il sistema di gestione della attività formativa, il cosiddetto learning management system. 

I primi due elementi rientrano nella più ampia categoria della “didattica”,  mentre il terzo si riferisce alla attività di amministrazione o di gestione della attività formativa. Anche nella formazione in presenza abbiamo queste tre attività: la lezione “in presenza”, l’aula in cui viene fatta la lezione, la attività amministrative e gestionali della scuola o del centro di formazione in cui viene realizzato un corso. Quest’ultima si occupa in particolare di attività strettamente manageriali quali la creazione dei corsi, la gestione degli orari, la programmazione didattica, i registri delle lezioni, ma anche delle valutazioni e delle certificazioni. 

Con l’e-learning portiamo in digitale tutte queste attività. Al posto della lezione avremo i Learning Object (L.O),  al posto dell’aula avremo la piattaforma di e-learning (learning space), infine al posto della Direzione amministrativa della scuola o della funzione formazione di una azienda avremo il Learning Management System (LMS).

LO, piattaforme e-learning e LMS sono e rimangono ambiti differenti che richiedono un mix di conoscenze, competenze e professionalità molto diverse. 

In questa scheda vogliamo fornire alcuni spunti di riflessione ed approfondimento sulle piattaforme e-learning. 

Con questa terminologia “piattaforma di e-learning” si può fare riferimento ad una molteplicità di elementi diversi e non sempre coerenti tra di loro. Qualcuno intende, forse con un approccio un po’ troppo generalista, tutte le attività di digitalizzazione della formazione/educazione, altri, come il sottoscritto, intendono solo quella parte del sistema dell’e-learning relativa al processo di erogazione formativa. Come detto in premessa in questo white paper vogliamo associare alla terminologia piattaforma di e-learning un significato specifico e relativo al momento dell’erogazione del contenuto formativo.

La piattaforma di e-learning, insieme ai Learning Object (LO), che corrispondono alle unità didattiche, rappresentano congiuntamente la “versione in digitale” della cosiddetta “attività didattica”. I risvolti amministrativi/gestionali della attività didattica on line saranno invece demandati al Learning Management System LMS.

Se quindi i LO sono la versione digitale delle lezioni, la piattaforma di e-learning rappresenta la versione digitale dell’aula, ovvero del luogo fisico in cui viene svolta la lezione in presenza. 

Possiamo anche definire la piattaforma di elearning come learning space, ovvero uno “spazio digitale” all’interno del quale i contenuti (L.O) si manifestano nella loro veste digitale fatta di bit e byte, in contrapposizione al leaning place dell’aula, ovvero di un “luogo atomicamente fisico”.

Questa descrizione delle piattaforme di e-learning come space piuttosto che place è tutt’altro che irrilevante.  L’evento formativo, nello spazio fisico dell’aula, si caratterizza come servizio,  intangibile, unico e irripetibile. Una lezione in aula ha le stesse caratteristiche della performance di un musicista in un concerto o di un attore in teatro. Se si ripete, ad esempio, non sarà mai uguale alla prececedente. La stessa performance nel dematerializzato e digitale spazio dell’e-learning , e questo è apparentemente un paradosso, acquisisce una certa consistenza, anche se digitale. Essa potrà infatti, contrariarmente a quanto accade nel mondo “fisico”, essere immagazzinata, trattata in una attività di post produzione, modificata, riciclata, etc. In generale quando un’attività di servizio, che nel mondo fisico viene considerata come “intangibile” – ed in quanto tale risulta impossibile separare il momento della pruduzione del servizio da quello della fruizione da parte del fruitore – diventa digitale potrà essere trattata, pur rimanendo intangibile come se fosse un prodotto. Potremo produrla prima e poi erogarla, potremo immagazzinarla, potremo, infine assemblarla in “prodotti diversi”

Questo è l’effetto tipico dell’impatto della rivoluzione digitale sul mercato: i prodotti si dematerializzano, mentri i servizi perdono la loro assoluta immaterialità, e assumono una forma digitale dove c’è sostanza anche se non è fatta di atomi.

Il passaggio dell’educazione/formazione dalla modalità presenziale a quella digitale richiede quindi un cambiamento di paradigma non solo nei modelli e nelle metodologie didattiche  e dei mercati/settori, ma anche nella progettazione degli spazi nei quali avviene la formazione. Occorre cioè ridisegnare questi spazi tenendo conto che non sono più, appunto, “luoghi” anche se le logica di fondo è la stessa.

L’ambiente dovrà essere quindi confortevole e favorire il processo di apprendimento. 

Per questo motivo riteniamo fondamentale tenere distinti le piattaforme di e-learning dal LMS. Il management della formazione on line, come d’altra parte anche la gestione delle scuole o dei centri di formazione in presenza, rappresenta una attività molto complessa e articolata che va tenuto ben distinta, anche dal punto di vista organizzativo, dalla didattica. La didattica si caratterizza per essere una attività di Line. Ci riferiamo cioè al concetto che essa è direttamente connessa al processo di erogazione del servizio formativo. L’attività  amministrativa/gestionale, ovvero il Learning Management System (LMS), al contrario,  è una attività di Staff ovvero di supporto. 

Unire il sistema di erogazione del corso, ovvero quello dell’aula, con quello della gestione del corso è un grave errore sia metodologico che organizzativo. Un errore metodologico perché spostiamo nel back office una attività di front end, cioè spostiamo la responsabilità di una parte fondamentale della didattica nella parte amministrativa, un errore organizzativo perché uniamo in una unica entità una funzione di line con una funzione di staff, spostando nella funzione di staff alcune decisioni di metodo e pedagogiche dove spesso mancano adeguate competenze professionali.

Per avere la prova di tutto questo basta osservare il mercato della formazione on line dal lato della offerta. Esso appare diviso in due: da una parte le imprese che realizzano i contenuti digitali, cioè i corsi elearning, dall’altra le imprese che offrono piattaforme elearning che si occupano sia dell’erogazione del corso che della gestione dei corsi.

Queste ultime hanno quasi sempre una radice tecnologica. Sono cioè delle software house o delle it company.

Ritengo quindi che il mercato della formazione on line si trovi ancora in una situazione di disallineamento tra bisogni del mercato e offerta di soluzioni.

Ne è testimonianza il fatto che durante la fase emergenziale della pandemia COVID 19 tutte le strutture formative, scuole, università e aziende quandanche dotate di sosfisticate piattaforme tecnologiche, si sono trovate costrette, per dare continuità alla attività formativa,  a metterle da parte per utilizzare invece sistemi di videoconferenza (skype, teams, zoom, hangout etc).

Quando l’unico sistema che abbiamo per fare lezione è quello on line ci si rende conto che le piattaforme di elearning non sono dotate degli spazi adeguati per trattenere per lunghi periodi le persone non riuscendo a dare alcun contributo alla efficacia formativa ed al raggiungimento degli obiettivi didattici.

Il learning space quindi ha un ruolo importante nel processo di apprendimento, così come lo ha l’aula nella formazione presenziale. Esso deve da un lato essere progettato per poter accogliere le persone per lunghi periodi e deve, in qualche modo favorire, il processo di apprendimento nelle sue dimensioni fondamentali: motivazione, emozione e memorizzazione. 

ReMedia It in questa prospettiva ha investito notevoli risorse in una attività di ricerca e sviluppo multidisciplinare (psicologia dell’educazione e del lavoro, della pedagogia e dell’educazione degli adulti, delle neuroscienze, della valutazione e sviluppo delle risorse umane, della informatica), per ridisegnare completamente gli “spazi digitali” della educazione in funzione di un modello pedagogico/educativo innovativo in grado di favorire i processi di apprendimento ed in linea con le logiche di long life learning, anche per lunghi periodi.

Ci siamo ispirati alla tradizione pedagogica italiana montessoriana che poggia le sue basi nell’utilizzo del gioco e della simulazione come metodologia principale attraverso la quale attivare il processo motivazionale (motivazione ad apprendere), stimolare il coinvolgimento emozionale che poi facilita la ritenzione e la memorizzazione dei concetti.

La struttura digitale della nostra scuola è stata progettata e realizzata come se fosse una sorta di “luna park educativo”, un edupark appunto, dove tutto appare gamificato e dove il gioco e la simulazione rappresentano il mezzo principale per rendere efficace e duraturo l’apprendimento individuale.

Un luogo piacevole quindi dove sia possibile trattenersi un po’ più a lungo dove attivare dinamiche di apprendimento individuale supportate dalle interazioni tra gli allievi (apprendimento sociale e collaborativo) che si sviluppano meglio in un contesto ludico e competitivo. Questo nostro approccio ci appare quindi in linea anche con i capisaldi teorici dell’apprendimento collaborativo di Bandura.

Wow! Anche io devo realizzare un corso Elearning, possiamo parlarne?

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